“Panchine d’artista” nel borgo di Monte Cicerale, Salerno
A Cura di : Architetto Ivo Roberto Carbone e Architetto Nazario Corradino
Il filo conduttore che tiene assieme le installazioni, dislocate nel centro storico, del progetto “Panchine d’artista” di Monte Cicerale, provincia di Salerno, è un percorso di riscoperta turistica e culturale dei luoghi attraverso il multiforme linguaggio dell'arte.
Sono 6 le opere che vanno ad arricchire una collezione artistica in continua evoluzione, destinate certo a non passare inosservate. Si tratta delle 6 “panchine d'artista”, create con vari materiali, marmo bianco statuario di Carrara, pietra cilentana, bronzo, legno e marmo rosso di Vitulano. Le sculture sono nate dall’estro e dalla sapienza artistica dei maestri scultori Elias Naman, Boyan Kovatchev, Verena Mayer Tasch e Mariano Goglia. Essi hanno storie profondamente diverse, ma le loro opere dialogano tra loro e le relative storie e narrative si integrano perfettamente.
Installate in una posizione strategica nel borgo storico di Monte Cicerale in Piazza Umberto I e lungo le vie del Centro Storico, via San Donato e Piazzetta Angelitto Antelmo (Piazza del Campanile), fanno parte di una prospettiva privilegiata per ammirare la bellezza senza tempo dei borghi antichi del Cilento.
Il tema ed il significato del progetto:
Il progetto di riqualificazione del borgo storico di Monte Cicerale ha previsto la ristrutturazione delle facciate in pietra delle vie antiche, la pavimentazione in pietra arenaria, sostituzione di infissi in alluminio con infissi in legno, rifacimento dei sottoservizi, nuova linea idrica, illuminazione e videosorveglianza. Inoltre hanno visto la nascita, tramite un progetto collettivo, di varie attività economiche distribuite nel Centro urbano, come affittacamere, b&b, degustazione di prodotti tipici, artigianato locale e centro benessere. Il progetto è stato finanziato dal PSR Regione Campania mis. 761-642, ed ha come obiettivo la Riqualificazione del patrimonio storico-culturale e valorizzazione delle aree interne a rischio di abbandono al fine di sviluppare nuovi poli di attrazione turistica e di incrementare nuove opportunità di occupazione.
Perché́ le panchine?
Perché́ da sempre, specie nei paesi, rappresentano il punto di ritrovo di anziani, adulti e bambini; sono simbolo di convivialità̀ e di una socialità̀ ormai, nell’era dell’iper-tecnologia, quasi perduta.
In un’ottica di promozione ed allo stesso tempo di rivalutazione del territorio, ciascuna seduta cattura dettagli caratteristici e rimandi all’antica storia del borgo. Il percorso museale all’aperto fissa l'identità̀ del borgo nella sua essenza profonda: il legame con la natura, la famiglia, l’arte classica e i temi sociali.
Descrizione delle opere del Museo Oper Air
Titolo dell’opera “La Foglia di Fico” - artista Verena Mayer Tasch
L’istallazione in marmo bianco statuario di Carrara, in Piazza Umberto I a Monte Cicerale, opera di Verena Mayer Tasch, artista tedesca originaria di Mainz ma con laboratorio in Toscana, rappresentata da una foglia di fico scolpito in un blocco di marmo, nasce dalla volontà̀ di rappresentare “il ciclo della vita”. La foglia, perché, nella sua ricerca artistica, le foglie rappresentano il ciclo della vita; la pianta è connessa alla foglia, nasce cresce, si nutre, si riproduce, appassisce e muore. Però il momento della morte del ciclo della pianta non è un momento finale ma crea un humus per dare possibilità̀ di creare nuova vita. Nelle sculture di Verena c'è prima di tutto questo una grande energia e cura dei particolari. Non l'energia brutale ostentata di tanta ar
te contemporanea, ma quella che deriva da una ardita meditazione, e da un paziente esercizio di manualità̀ e armonia.
La foglia di fico, Monte- Verena Mayer Tasch 2023
Titolo dell’opera “La Ballerina di Degas” – artista Mariano Goglia
Nella seconda opera in mostra nel Borgo, di Mariano Goglia, scultore sannita, attivo sulla scena contemporanea da oltre un ventennio, “La Ballerina di Degas”, invece si mescolano la storia della figura di Edgar Degas, grande artista impressionista francese, imparentato con la famiglia Carafa di Napoli e Bellelli di Capaccio, di cui restano numerosi dipinti e ritratti della seconda metà dell’ottocento, effettuati durante la sua visita alla Marchesa Fanny (Stephanie) Carafa, sorella del padre di Edgar Degas e Duchessa di Montejasi nel Palazzo Carafa a Cicerale e rappresentato da una “Ballerina” in marmo rosso di Vitulano (BN) posizionata in Piazza Umberto I con relativa panchina in pietra arenaria di Centola e tratta dal suo famoso modello in cera della “Piccola Ballerina di 14 anni”, tra le opere più̀ acclamate del famoso impressionista e conservata nella National Gallery of Art di Washington. La posa della ballerina non rimanda affatto alla grazia, all’eleganza e alla bellezza, attribuiti di solito al mondo della danza, il petto ed il mento protendono in avanti in un portamento sgraziato, le mani sono unite dietro la schiena, la gamba destra posta in avanti, assumendo tuttavia una posizione rilassata. Tra i numerosi filoni tematici portati avanti dall'artista, predominante risulta l'indagine sulla figura femminile che, esaltata in tutta la sua sensualità̀ anatomica, diventa portatrice di stabilità e fierezza, e la riscoperta di un indefinito mondo antico, in cui valori umani universali sbiaditi tornano a parlarci con forza.
Nell'opera in mostra la danzatrice si lascia andare per compensare la rigidezza della danza con uno sguardo rivolto verso il cielo.
La Ballerina di Degas, Monte . Mariano Goglia 2023
Titolo dell’opera “Il gioco di un bambino-Sogni infranti” – artista Mariano Goglia
In via San Donato nella via che costeggia la Chiesa Madre, l’opera dell’artista beneventano Mariano Goglia, in marmo rosso di Vitualano e pietra cilentana, rappresenta il gioco di un bambino. Il messaggio che questa scultura intitolata “Sogni infranti” vuole trasmettere è il seguente: il bambino stringe al petto un pallone da calcio che è al centro delle sue aspirazioni giovanili legate al sogno di meravigliose giocate. Purtroppo una guerra improvvisa e crudele infrange i suoi desideri e lo scorcio della sua città con piazze, minareti e fontane è solo un ricordo perché oggi ci sono solo macerie e morte. (Mariano Goglia)
“Il gioco di un bambino - Sogni infranti” , Monte . Mariano Goglia 2023
Titolo dell’opera Una vita di duro lavoro – artista Mariano Goglia
Nella stessa Piazza Angelitto Antelmo, nei pressi del campanile della Chiesa di San Nicola, si trova un’altra panchina artistica “Una vita di duro lavoro” di Mariano Goglia . La figura scolpita, agli occhi di chi la osserva, restituisce un messaggio di serenità̀ in quanto immersa in una rilassante lettura. Questa opera rimanda anche alla solitudine degli anziani che viene sminuita soltanto dal fedele cane, ai suoi piedi, lo guarda ed aspetta una carezza consolatoria.
Una vita di duro lavoro, Monte. Mariano Goglia 2023
Titolo dell’opera “Frammento di volto di donna” – artista Elias Naman
In Piazza Umberto I è presente un’altra opera scultorea in marmo bianco di carrara del maestro Elias Naman, siriano di nascita ma toscano di adozione e precisamente Carrarese. Lavorare a mano solo con martello e scalpello è una sua peculiarità̀. Per Elias Naman il marmo è una sostanza viva e sensibile, una voce da ascoltare e trasferire nell’anima, per coniugare lo spirito della classicità̀ alle più̀ profonde pulsioni emozionali. L’opera esposta con relativa panchina in marmo bianco, scolpita in un unico blocco di marmo, rappresenta il “Frammento di volto di donna”. Il frammento mette a fuoco un sentimento. Nei nostri ricordi ed immagini c’è sempre qualcuno o qualcosa che resta nella mente ricordando solo un particolare importante. Inoltre, il frammento di volto ricorda i frammenti dei reperti della scultura antica spesso incompleti e a cui l’artista è legato nelle sue memorie durante le prime visite alle antichità̀ classiche di Roma.
Frammento di volto di donna, Monte . Elias Naman 2023
Titolo dell’opera “Oh Valentino”. artista Boyan Kovatchev
In Piazza Angelitto Antelmo (piazza del campanile), in prossimità̀ del campanile della chiesa madre di San Nicola, si trova la scultura bronzea ad opera dell’artista bulgaro Boyan Kovatchev, con panchina in pietra e legno di castagno del “Valentino”, personaggio bambino della poesia di Giovanni Pascoli. Il ritorno all’infanzia come parentesi di gioia e l’esaltazione dei valori della famiglia, entrambi temi ricorrenti nella produzione letteraria del poeta romagnolo, sono i veri protagonisti di “Oh Valentino”. Una Poesia universale nel cuore e nei ricordi di tutti. La statua del Valentino in bronzo con la panchina in pietra e legno di castagno, rappresenta il mondo e la cultura contadina, fatta di difficoltà povertà̀ e amore per le cose semplici.
In Piazza Angelitto Antelmo (piazza del campanile), in prossimità del campanile
Un tratto della poesia recita.
“Oh, Valentino vestito di nuovo, come le brocche dei biancospini
Solo, ai piedini provati dal rovo
Porti la pelle de’ tuoi piedini” ... (Giovanni Pascoli)
“Oh Valentino” Monte - Boyan Kovatchev 2023
Il Progetto del Museo Open Air nel Borgo prevede l'installazione di ulteriori panchine artistiche, sempre con l'obiettivo di sperimentare forme nuove di interazione tra memoria e identità dei luoghi, usando i linguaggi dell’arte per raccontare allo spettatore che si imbatte nelle installazioni, sia esso un ospite o un residente, la storia e l’anima del borgo.
Cicerale 02/09/2024 Arch. Ivo Roberto Carbone Arch. Nazario Corradino